Gioco d’azzardo patologico: ad Albino il triste primato!

Il 20 aprile 2015 il Consiglio Comunale di Albino votava l’ATTO DI INDIRIZZO PER LA DISCIPLINA DEGLI ORARI PER L’ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI GIOCO LECITO SUL TERRITORIO COMUNALE.

In quell’occasione, sulla scia di quanto già avviato con l’Amministrazione a guida Luca Carrara, condividendo lo spirito e la bontà degli intendimenti con cui il Vicesindaco Esposito proponeva tale atto di indirizzo, votammo a favore (a differenza del gruppo di maggioranza di Forza Italia che si astenne). Non solo Albino, ma addirittura tutto l’ambito territoriale della Valle Seriana fece propria questa delibera.

Il punto di partenza era ed è semplice: il fenomeno del gioco d’azzardo patologico e la crescente presenza di sale vlt e slot-machine all’interno del nostro territorio rappresentano una vera e propria piaga a livello sociale che anche l’ente locale deve poter regolamentare: il gioco d’azzardo patologico è a tutti gli effetti una forma di “dipendenza” che arriva a dominare la vita dell’individuo a scapito della vita sociale, professionale, materiale, dei valori e degli impegni personali e familiari.

In base al documento sottoscritto nell’aprile del 2015, le macchinette avrebbero dovuto restare in funzione al massimo 8 ore: dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 24 di tutti i giorni, festivi compresi. Tuttavia, a quasi 3 anni di distanza da quell’atto di indirizzo dobbiamo costatare, amaramente, che qualcosa è andato storto, tant’è che la città di Albino, in una recente inchiesta del settimanale l’Espresso, risulta essere il comune che, in tutta la Val Seriana, ha la più alta concentrazione di sale dedicate al gioco e la più alta spesa pro-capite, ben 2.373€ (con un valore di giocate complessive nel 2016 pari a 42,60 milioni di euro!).

Inoltre, grazie alla preziosa segnalazione di un attento cittadino, siamo venuti a conoscenza del fatto che nel nostro comune si starebbero violando le norme regionali, in quanto una nuova sala slot-vlt collocata nella frazione di Comenduno non rispetterebbe la distanza da un luogo di culto (Legge Regionale D.g.r. 24 gennaio 2014 – n. X/1274 Determinazione della distanza dai luoghi sensibili per la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito (ai sensi dell’articolo 5, comma 1 della l.r. 21 ottobre 2013, n. 8 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”).

Invitiamo, quindi, l’Amministrazione a chiarire al più presto questa situazione, ma soprattutto chiediamo al vicesindaco Esposito quali iniziative intende mettere in campo per contrastare la piaga sociale del gioco d’azzardo patologico: non possiamo accettare che la nostra Città sia al 1° posto di questa classifica!

Articolo pubblicato anche su Paese Mio, aprile 2018
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