I dolori del giovane Terzi

Quando una macchina non è ben oliata e gli ingranaggi non funzionano al meglio, il rischio che si corre è che l’intero meccanismo possa risentirne: meglio sostituire il pezzo rotto, nella speranza che tutto il resto continui a funzionare. Forse è quello che è successo all’interno della maggioranza di centrodestra che amministra la nostra Città ed è quello che ha pensato il Sindaco Terzi nel decidere di ritirare le deleghe all’Assessore allo Sport e Politiche Giovanili, Brunetta Guarnieri, in quota Forza Italia.

Il primo cittadino si è detto costretto “suo malgrado” a revocare le deleghe all’Assessore Guarnieri per una questione che ruota attorno alla concessione degli impianti comunali alle Società sportive del territorio.

Proviamo a riassumerla così: l’Assessore Guarnieri ha deciso, in totale autonomia e all’oscuro della Giunta, di affidare l’utilizzo dell’impianto comunale “Rio Re” ad una Società sportiva albinese “in via esclusiva”; la Giunta, sorpresa, si è accorta che tale procedura non era conforme ai principi della Pubblica Amministrazione e ha provato a corregge la situazione con una delibera, ma l’Ass. Guarnieri HA VOTATO CONTRO: Assessorato allo Sport versus Giunta Comunale!

Ecco che si rompe un ingranaggio della macchina, viene meno il rapporto di fiducia tra il Sindaco e un suo Assessore: dopo più di 3 anni di lavoro non ci sono più le condizioni per continuare a lavorare in armonia e condivisione e il Sindaco prende legittimamente la sua decisione!

Ma noi, un po’ perplessi, ci domandiamo: è andata proprio solo così? O questo episodio non è il primo e il livello di litigiosità di questa maggioranza è ben superiore a quello che si vuole far credere? Forse che l’ex Ass. Guarnieri, nota per il suo “atteggiamento forte”, per citare il capogruppo di Forza Italia, si era già distinta per considerevoli scontri interni alla Giunta?

Aggiungiamo elementi al dibattito raccontandovi questo fatto.

Lo scorso anno a Prato Alto la ditta che ha vinto l’appalto ha realizzato un ristorante ben più grande e con caratteristiche difformi senza rispettare il disegno fornito dal comune e ha iniziato a lavorare senza autorizzazioni: il comune ha imposto la chiusura e la demolizione di quanto costruito abusivamente. La società ha presentato ricorso al TAR e quindi la Giunta il 05/06/017 ha giustamente deliberato di opporsi in giudizio, ma l’Ass. Guarnieri HA VOTATO CONTRO!

Qualcuno potrebbe chiedersi: PERCHE’ HA VOTATO CONTRO L’INTERESSE DEL COMUNE?

Forse che l’ex Assessore si fosse fatta portatrice, almeno in quella occasione, di interessi contigui alla proprietà della ditta in questione, interessi che (cosa assai grave politicamente, oltreché deplorevole moralmente) contrasterebbero visibilmente con l’interesse generale che ogni Assessore dovrebbe garantire con il suo operato? Sempre quel qualcuno potrebbe anche chiedersi:

PERCHE’ IL SINDACO HA ASPETTATO TANTO A RITIRARLE LE DELEGHE?

Sappiamo che questa Giunta deve rispecchiare e rispettare gli equilibri che suggellano il “patto di coalizione” che sorregge l’Amministrazione Terzi, il compromesso che ha portato il delfino di Rizzi ad essere Sindaco. Scontri, distinguo, strappi, rese dei conti non sono una novità in questo mandato amministrativo: già nello scorso febbraio la clamorosa destituzione pubblica del capogruppo della Lega Nord Manuel Piccinini aveva mostrato la contrapposizione muscolare tra le varie anime dei “lumbard”. In quella occasione il consigliere di FI Zanga, seppur di un altro partito, aveva addirittura abbandonato l’aula per manifestare tutto il suo disappunto. Oggi, di fronte all’eliminazione del suo Assessore di Forza Italia, Zanga non sembra capace di tale sussulto. Forse spera in un possibile rimpasto di Giunta nel quale figurarsi Assessore? Almeno così, forse, potrebbe avere più efficacia l’incarico affidatogli dal Sindaco di Consigliere con delega alle Attività Produttive che, dopo più di 3 anni, nessun anima viva ha compreso in cosa consista.

Ai posteri l’ardua sentenza. Quel che è certo è che il tasso di litigiosità interno alla maggioranza è alto, il grado di scollamento, di distanza, di incomunicabilità tra Giunta e gruppi di maggioranza (che si presentano in Commissione palesemente ignari di quel che la Giunta mette in campo) è evidente: a lungo andare i nodi vengono al pettine e la macchina, appunto, perde i pezzi.

Articolo pubblicato anche su Paese Mio, novembre 2017
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