L’Arancio n.0: il ponte dei sospiri

Avranno tirato un sospiro di sollievo gli abitanti della Valle del Lujo quando, il 20 Dicembre 2014, è stato inaugura­to il ponte che avrebbe permesso loro, da via Pertini a via Serio, di raggiungere l’altra sponda di Albino. Così come avranno tirato un sospiro di sollievo tutti gli albinesi che, per andare in valle del Lujo, ogni giorno, prima dell’inau­gurazione, dovevano raggiungere il ponte di Cene o il ponte romano in prossimità della stazione della Teb.

Ma non solo. Quello stesso giorno avranno tirato un so­spiro molte altre persone, poiché la vicenda che riguarda la costruzione del ponte è storia lunga e complessa: già nei piani regolatori degli anni Novanta si parlava di un ponte, il cui progetto venne poi approvato nel Giugno 2007 dall’amministrazione Rizzi ed ereditato poi da Luca Carrara.

Ma il maggior sospiro di sollievo sarà stato quello dell’at­tuale sindaco Fabio Terzi, che in gran fretta ha portato a termine la costruzione di quest’opera, in circa sei mesi. Zelo? Miracolo? Quel che è certo è che, nel comunicato stampa in cui si annuncia l’inaugurazione del ponte, egli non manca di sottolineare la rapidità dei lavori durante il suo mandato, in netta opposizione con “l’immobilismo dell’Amministrazione Carrara”.

In realtà già nel 2008, durante l’amministrazione di Rizzi, esponente della Lega Nord, l’emergere di rifiuti speciali nel sottosuolo portò alla sospensione dei lavori, mentre durante la verifica dei terreni nessuno si era reso conto della loro presenza. Inoltre, in quegli anni il Comune si indebitò per finanziare il ponte, pagando rate e interessi per la realizzazione di un’opera che sarebbe terminata solo anni dopo.

E se è vero che durante l’amministrazione arancione i lavori sono proceduti a rilento (per risolvere la grana dei rifiuti nel sottosuolo scoperti dal sindaco Rizzi e per far fronte al fallimento dell’impresa appaltatrice SACAIM), è anche vero che l’amministrazione Carrara era riuscita a rinegoziare i costi dell’opera senza subire alcuna mag­giorazione del costo e riavviò il cantiere occupandosi della bonifica del territorio in seguito al ritrovamento dei rifiuti sopracitati. Inoltre il Sindaco Carrara riuscì ad otte­nere un contributo regionale di 300.000€ e la costruzio­ne dell’adiacente rotatoria ad onere della ditta Bergamelli (subentrata nell’appalto).

Mentre risulta evidente come l’attenzione per la questio­ne ponte si sia sempre mantenuta alta con la vecchia amministrazione, durante il primo consiglio comunale dell’era Terzi è emerso che il ruolo di direttore dei lavori del ponte, all’epoca in capo al Comune, sarebbe stato affidato direttamente all’impresa Bergamelli. In questo modo è stato consentito alla ditta di controllarsi da sola, lasciandole poi modificare il progetto con una riduzione delle fondazioni di sostegno, così da garantire un rispar­mio sui costi. In altre parole, l’amministrazione Terzi ha rinunciato, di fatto, alla propria responsabilità di commit­tente dell’opera.

Avranno fatto le cose bene? La gestione dell’appalto sarà stata economicamente corretta? Il ponte è stato terminato, ma noi non siamo affatto sicuri che tutto si sia svolto nell’interesse degli albinesi e siamo sempre in attesa che la commissione prevista dal Consiglio Comu­nale a Dicembre ma mai convocata possa effettivamente valutare la correttezza di tutti gli atti.

Inoltre va precisato che solo il ponte è finito, mentre non lo è la pista ciclabile, e, vista la stagione estiva ormai in corso, ci pare che ci sia decisamente un ritardo.

Attualmente il ponte risulta essere molto meno frequen­tato di quanto fosse stato preventivato dall’amministra­zione Rizzi, che vedeva in tale infrastruttura il ”principale crocevia della Valle Seriana”.

A questo punto sospiriamo anche noi, sperando che le opere future abbiano un inter meno travagliato di questa.

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