Negli scorsi mesi si è parlato molto della nuova scuola di Desenzano/Comenduno: il Sindaco Terzi e la sua Amministrazione non si sono certo trattenuti dal riesumare le solite polemiche contro la precedente Amministrazione.
Noi vorremmo fare un po’ di chiarezza sulla vicenda.
Una delle principali polemiche riguarda le condizioni dell’edificio, che, secondo la nuova Amministrazione, presenta seri danni, dovuti principalmente alle infiltrazioni d’acqua; ciò, in parte, è vero. Ma facciamo due conti: il costo stimato prima dell’inizio dei lavori ammontava a 3.464.879,44 €, finanziati mediante un leasing pubblico. Non solo, poi, i lavori si sono conclusi nei tempi stabiliti, ma il costo finale dell’opera (3.317.584.05 €) è risultato addirittura inferiore alla previsione, per un risparmio netto di 147.331,39 €. Secondo argomento: la penale pagata dall’impresa. A seguito della visita di collaudo del 09.09.2014 (con in carica il sindaco Terzi), l’azienda realizzatrice ha dovuto pagare una penale di 11.000 € relativa ai danni riportati, pari solo allo 0,33% del costo totale dell’opera. Tutto qui? Il sindaco Terzi sbandierava sui giornali che la scuola era un disastro e poi applicava una penale di soli 11.000 euro? O ha sbagliato ad applicare le penali, oppure non è vero che la scuola aveva tutti questi problemi! Passiamo al terzo punto di scontro: il polo scolastico. L’amministrazione Rizzi, infatti, aveva previsto un costo di circa 8 milioni di euro per la realizzazione del polo e la copertura sarebbe derivata in parte dalla vendita degli edifici scolastici non più utilizzati. Ad oggi, uno solo di questi edifici è stato venduto: le vecchie scuole elementari di Comenduno, vendute dall’amministrazione Terzi ad un prezzo stracciato alla Coop. “La Fenice”. Il polo, inoltre, avrebbe dovuto occupare entrambi i lati di Via 4 Novembre eliminando la zona verde davanti alle scuole ed escludendo così la possibilità di realizzare parcheggi sul medesimo lato. Una quarta questione, la mensa: l’Amministrazione Terzi critica la scelta di non aver previsto un luogo, all’interno dell’edificio, per la ristorazione dei ragazzi, che si devono spostare nella vicinissima mensa delle scuole medie e mangiare su due turni. In primis, va ricordato che questa decisione era stata presa in accordo con il Consiglio d’Istituto e che le insegnanti hanno sottolineato più volte come ai ragazzi faccia bene prendere un po’ d’aria. In secondo luogo, due mense avrebbero significato un aumento dei costi di realizzazione di circa 400.000€, necessità di maggiore personale e raddoppio delle spese per luce e riscaldamento. Una seconda mensa avrebbe richiesto eccessive risorse, basti pensare che attualmente solo 48 studenti delle scuole medie usufruiscono di tale servizio.
Tralasciamo, poi, le questioni relative all’intitolazione della scuola ed alla caldaia a cippato.
In conclusione, la nuova struttura piace ai docenti, ai genitori e agli alunni: i VERI destinatari dell’opera. Piace a tutti, tranne a Terzi e compagnia.
Certo, qualche miglioria va fatta; ma a “prendersi cura” della scuola nei prossimi 4 anni dovrà essere la nuova Amministrazione, ricordandosi che la campagna elettorale è finita: ormai addossare le colpe agli Arancioni è poco credibile, oltre che un dispendio inutile di energie. Gli Arancioni, in piena crisi, la scuola l’hanno realizzata pensando al bene dei propri ragazzi. Terzi ha intenzione di fare lo stesso?
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