Dopo quasi un anno dall’ultima tornata elettorale finalmente arriva il primo vero atto politico di questa nuova amministrazione che, dopo una campagna elettorale dove ha promesso di tutto e di più, ora si trova a dover presentare il suo primo bilancio di previsione per l’anno 2015. Il primo dato importante è che anche il neo assessore Moretti ha ammesso che ormai è impossibile attuare una politica di bilancio che consenta di far quadrare i conti, a causa di continue manovre e tagli da parte del governo centrale. Ci viene da dire: benvenuti nel mondo reale! Dopo anni passati a sentire le file della ex minoranza che urlavano al libro dei sogni, quando venivano inserite opere pubbliche con un’importante difficoltà di spesa, abbiamo pensato: ora loro saranno molto più lungimiranti. Molto più parsimoniosi. Certo è che una politica finanziaria oculata difficilmente fa il paio con le mirabolanti promesse fatte dal sindaco Terzi e dai suoi in campagna elettorale. Ebbene, dopo un primo sguardo alla proposta di bilancio di previsione 2015 il primo vero dato significativo che certamente interessa alla città è l’AUMENTO DELL’IRPEF. Ma come?! Non erano loro quelli che avrebbero abbassato i tributi locali?! A quanto pare no, visto che i cittadini albinesi si troveranno quest’anno a dover pagare un’aliquota maggiorata su tutti gli scaglioni di reddito (da +25% sulla prima fascia fino a 15mila euro, a +51% su ultima fascia!). Tale maggiore introito, che si prevede aumenterà del 50% le entrate derivanti da Irpef (+ 500mila euro), non si capisce bene cosa andrà a finanziare, ma certo è che l’assessore Moretti pare proprio averne combinata una grossa. Per cercare di diminuire l’indebitamento del comune, già molto basso, infatti, l’amministrazione ha previsto l’estinzione di mutui per circa € 400.000, al fine di avere un risparmio in termini di minori interessi che l’ente dovrà versare nei prossimi anni alla Cassa Depositi e Prestiti. Per attuare tale operazione, del tutto condivisibile, si prevede però di versare a titolo di penale per l’estinzione anticipata circa € 100.000 (pari al 25%). Tradotto significa che regaleremo 100 mila euro alla Cassa depositi e prestiti per risparmiarne € 30.000 di rata nel 2015! Davvero un affare! Ecco a cosa serve l’aumento dell’Irpef! Ma veniamo al piatto forte di questo nuovo bilancio di previsione: il piano delle opere pubbliche. Ricordate quando urlavano che i POP degli “arancioni” erano libri dei sogni e basta? Ebbene, nonostante vi siano stati tagli ai trasferimenti da parte di Roma per altri 400.000 euro, Terzi e compagni hanno previsto un piano di investimenti da oltre 7 milioni di euro per il solo anno 2015. C’è davvero di tutto: dalla manutenzione delle strade (700.000 euro), alla sistemazione del palazzetto (840.000 euro), dall’efficientamento energetico, ristrutturazione e nuova palestra della scuola secondaria di primo grado di Desenzano/ Comenduno (per oltre 2 milioni di euro), dalla sistemazione della strada che porta al santuario di Altino (625.000 euro) all’efficientamento energetico della primaria di Vall’Alta (1,9 milioni di euro). Ma questi signori credono davvero di vendere fumo? Come è anche solo lontanamente pensabile di realizzare anche solo un terzo di queste opere pubbliche con i vincoli di bilancio che bisogna rispettare?! Quest’anno, se vogliono rispettare il Patto di stabilità, non spenderanno un centesimo in investimenti (hanno già pagato 2,5 milioni di Ponte) e dovranno incassare almeno 2,6 milioni dalla vendita dei gioielli di famiglia! Questa è la serietà con la quale intendono pianificare il nostro territorio? Perché crediamo che soltanto un pazzo può pensare che questo Piano opere Pubbliche sia frutto dei principi di buon governo. Gli altri, invece, si limiteranno a constatare che tutte queste opere resteranno soltanto sulla carta, oppure saranno l’ennesimo slogan al quale però non seguirà alcun fatto. Le risorse sono ormai prosciugate e i vincoli di spesa soffocanti. Il risveglio è tutt’altro che piacevole per Albino, ma pare che Terzi e l’assessore Moretti stiano continuando imperterriti a sognare.
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